alle ore 18.00
Presentazione di
“Distruggi tutto.
La pulsione di morte al femminile da Freud a Lacan”
di
Micaela Riboldi
(Mimesis)
insieme all’autrice dialoga
Marta Meschini
evento organizzato in collaborazione con Jonas Padova – Centro di clinica psicoanalitica
L’amore può fornire un senso all’esistenza e può fare da supplenza all’impossibilità di essere un tutt’uno con l’altro. A volte l’amore può essere l’effetto di un “troppo” e può dunque diventare tossicomanico. Poiché l’amore tende all’infinito, alcuni tendono a farlo diventare qualcosa senza fine e senza un finale. Gli eventi tragici di cronaca lo sottolineano quotidianamente. Perché il femminile è in primo piano in questo processo? Cosa lo rende così vulnerabile? Nel libro si analizzano, attraverso alcune storie, le possibili uscite e riemersioni dal trauma e come la psicoanalisi possa essere una chiave di lettura di un fenomeno complesso, ma anche una via di cura.
Micaela Riboldi è psicoterapeuta e psicoanalista. Il suo percorso professionale, iniziato nel 1995, ha come filo rosso, all’interno della clinica contemporanea, le condotte di dipendenza nel femminile. Ha collaborato lungamente presso strutture che trattano sia i disturbi alimentari sia le tossicomanie. Dal 2012 è socia di Jonas Italia – Centri di Clinica Psicoanalitica (sede di Bologna). Dal 2015 collabora come psicoterapeuta individuale e di gruppo alla Residenza Gruber, all’interno della Fondazione Seràgnoli. E’ socia fondatrice della Società Bolognese di Psicoanalisi.
Marta Meschini è psicoterapeuta e psicoanalista, socia Jonas dal 2014, responsabile della sede Jonas Padova. Dal 2023 svolge una ricerca su Super Io e godimento femminile presso il GRI (Gruppo di Ricerca Irpa).
Jonas Italia è un’associazione fondata nel 2003 che coordina una rete di Associazioni locali Jonas il cui scopo è offrire consulti psicologici e percorsi di psicoterapia, individuale o di gruppo, a orientamento psicoanalitico per la cura delle forme del disagio psichico contemporaneo, proponendo uno spazio d’ascolto che assegna valore centrale alla parola del soggetto che soffre. Fin dalla sua fondazione, Jonas si è impegnata a portare la psicoanalisi nel sociale in collaborazione con le istituzioni del territorio quali, ad esempio, istituti scolastici, ospedalieri e penitenziari, comunità terapeutiche e associazioni culturali, e organizzando attività ed eventi volti a sensibilizzare e avvicinare la cittadinanza e le istituzioni pubbliche e private alle problematiche del disagio psichico contemporaneo.