Sabato 14 Novembre Michela Marzano sarà a Padova. Alle 16.00 avrebbe dovuto fare un incontro in Sala Paladin e poi, alle 18.00, venire a Lìbrati. Ci hanno comunicato ieri che il Sindaco ha negato la disponibilità della Sala adducendo la seguente motivazione:
“Si precisa che il Consiglio Comunale, con mozione 2015/0070 approvata il 5/10/2015 ha impegnato il Sindaco e la Giunta Comunale a vigilare affinchè non venga introdotta e promossa la ‘teoria del gender’ e che venga al contempo rispettato il ruolo della famiglia nell’educazione all’affettività e alla sessualità. L’indirizzo approvato dal Consiglio Comunale individua pertanto un preciso interesse pubblico, impegnando il Comune nella vigilanza affinchè sia rispettato ‘il ruolo della famiglia nell’educazione all’affettività e alla sessualità’. Infatti il Consiglio Comunale con la predetta Mozione ha riconosciuto ‘la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna come un’istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita e nel matrimonio liberamente contratto tra un uomo ed una donna il fondamento della famiglia quale società naturale, e ad afferma altresì come la famiglia sia il nucleo naturale e fondamentale della società e che come tale ha diritto di essere valorizzata.
L’iniziativa da voi promossa, come richiesta di una sala comunale per la presentazione di un libro che avvalora ‘la teoria gender’ si pone in antitesi con l’indirizzo programmatico dell’Amministrazione Comunale su tale tematica”.
Si tratta di un’azione intollerabile che non può essere accettata né fatta passare sotto silenzio. Le Sale Comunali non sono di proprietà del Sindaco ma dei cittadini e delle cittadine di Padova e non sta nei poteri del Sindaco stabilire quali libri possano o non possano essere presentati, ciò che può essere o non essere letto, ciò che può essere o non essere detto. Si tratta di un chiaro abuso di potere. Un Sindaco non può minare la libertà di parola e di espressione. Farlo significa mettere in pericolo i fondamenti della democrazia, democrazia che vuol dire pluralità.
L’educazione di genere è educazione al rispetto e lotta alla violenza, è apertura alla libertà e alla consapevolezza di sè. Il contrario dell’educazione di genere è violenza, omofobia, sessismo, è espressione della volontà di un pensiero unico, quindi fascismo.
Comunque sia l’affannarsi di coloro che, appellandosi ad una fantomatica teoria del gender, tentano di frenare l’apertura verso le differenze, la legittimazione dell’amore in tutte le sue forme, la lotta contro gli sterotipi di genere, è inutile, si tratta di una lotta vana destinata al fallimento. Non basterà negare gli spazi pubblici, bandire libri dalle scuole, fare proclami per impedire un cambiamento che è già in atto nella nostra società. La libertà non si ferma. Che piaccia oppure no.
Appunto perchè non abbiamo intenzione di fermarci di fronte a questi tentativi liberticidi, vi aspettiamo numerosissime e numerosissimi a Lìbrati, sabato alle 18.00. Incontreremo la bravissima Michela Marzano per un dibattito sul suo nuovo libro “Papà, mamma e gender”. Parleremo di libertà, di amore e di rispetto, gli ingredienti indispensabili per costruire una società più giusta (altrochè famiglia “naturale”).
sono con voi
la violenza legittimata dalle istituzioni.La violazione dei diritti fondamentali degli esseri umani!!
Ce la possiamo fare!!!
In un mondo così ipocrita e bigotto non mi stupisco di ciò……….. E udite udite io credo in dio e sono sicura che dio non è d accordo con questi qui…. Buona giornata