Se c’è una cosa che risulta lampante tra coloro che si scagliano contro la cosiddetta “teoria del gender” è che non sanno di cosa parlano. Non sanno cosa sia davvero l’educazione di genere, e forse è proprio per questo che hanno così tanta paura. Contro la disinformazione prodotta, contro l’oscurantismo e la paura, è quindi fondamentale diffondere una conoscenza in materia, spiegare, informare, diffondere cultura. Ogni censura che viene agita per impedire la conoscenza non è solo un impedimento alla comprensione, ma è soprattutto impedimento al confronto, confronto che è alla base di ogni democrazia (anche quando è aspro, duro e serrato!).
Anche a Padova il Sindaco vieta una Sala Comunale per la presentazione di un libro, il libro “Papà, mamma e gender” di Michela Marzano. Ma poi l’avrà letto il libro bandito? Noi crediamo di no. Allora abbiamo pensato che sarebbe opportuno informarlo circa i suoi contenuti. Magari cambia idea!
Abbiamo quindi pensato di lanciare una campagna #citiamomichelamarzano così da informare sindaci, insegnanti, mamme, papà, nonni, zie e zii, cittadini e cittadine sul contenuto di questo bellissimo e importante libro. Iniziamo noi:
“Contrariamente ai fantasmi di chi se la prende con l’insegnamento del gender, l’educazione all’affettività e alla tolleranza nei confronti delle tante differenze non ha come scopo quello di spingere i maschietti a diventare femmine o le femminucce a diventare maschi. Esattamente come non si insegna ad un eterosessuale a diventare omosessuale o a un omosessuale a diventare eterosessuale. Lo scopo è di favorire il rispetto di chiunque, indipendentemente dalla propria identità e dal proprio orientamento sessuale” pp. 132-133.
L’educazione di genere è educazione al rispetto delle differenze.
A pensarci bene, alla fine, è educazione alla democrazia (abbiamo ancora molto da imparare in materia!).
(Michela ti stiamo aspettando!)
Bella l’iniziativa e bellissime le promotrici! Attendo di comprare una copia del libro per partecipare… Ne avete ancora o sono andate a ruba? Un abbraccio
Purtroppo esistono delle costrizioni, sociali, culturali.. religiose. Non si sceglie in quale posto venire al mondo.. e quando uno vede la luce del mondo, spesso, è condannato.
Ci sono persone che convivono col peso della propria condizione ‘di diverso’ e anche se uno è grande, libero e potenzialmente in grado di amare rimane soffocato da antichi retaggi che in lui hanno sedimentato.
“Te si roesso come un calseto”. Sei rovescio come un calzino, la traduzione per i non veneti. Credetemi, non vi perdete niente.
Ci sono terre più terre di altre.
Se nasci ‘rovescio’ lo sarai per sempre.. anche quando si innamoreranno di te, combattendo con te perché non lo accetti di essere amato, avrai sempre il colore della pelle liso, consumato; le trame saranno diradate portando alla luce la tua inconsistenza.
Conta tanto conoscere: leggere, guardare, ascoltare; alzare la testa.
Brave Libraie.