Scheda del libro
È impossibile, leggendo i racconti di Silvina Ocampo, non concordare con Borges che li definiva di una ‘innocente crudeltà’ soprattutto quando riguardano l’infanzia, tema prediletto dall’autrice che lo coniugava alla morte, a un sotterraneo erotismo, a un umorismo lieve e sinistro e al repertorio di tabù, paure, segreti e sospetti racchiusi nel cerchio in apparenza protettivo della famiglia. Il filo conduttore di questa antologia è appunto rappresentato da bambini e bambine narrati senza concessioni al mito dell’infanzia come ‘età d’oro’ e intenti a spiare il mondo dietro porte socchiuse, a decifrarlo, a commettere serafici delitti quanto a esserne vittime. Il tutto illuminato da uno sguardo di straordinaria originalità e dalla splendida scrittura della più grande autrice argentina del ‘900.