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Ott
23
Mer
“Parola plurale”: rassegna di poesia a cura di Giovanna Frene
Ott 23@18:00–Dic 18@19:30

“Parola plurale”

Rassegna di poesia

a cura di

Giovanna Frene

Lìbrati ospiterà una rassegna di poesia curata dalla poeta Giovanna Frene.

Nel primo incontro verrà presentato il libro Eredità ed Estinzione di Giovanna Frene, insieme alle poete Laura Liberale e Renata Morresi.

Quarta di copertina: Eredità ed Estinzione raccoglie gli ultimi dieci anni della produzione poetica di Giovanna Frene, segnando una nuova fase della sua riflessione sul rapporto tra poesia e storia, nella quale la posta in gioco è la sopravvivenza stessa della cultura, intesa come equilibrio tra memoria e oblio insito nella realtà. Proprio perché la natura dell’uomo è inserita nel tempo, qui la poesia sembra suggerire che la dimensione mnemonica si pone come storia naturale: solo vivificando quelli che si definiscono i «fatti» della storia è dunque possibile sopportare il cortocircuito prodotto dal contatto tra la velocità del mondo contemporaneo e la lentezza di un passato vastissimo. Nel libro sfilano eventi e personaggi solo apparentemente lontani, che assumono di conseguenza una valenza allegorica: la battaglia di Adrianopoli e la morte dell’imperatore Valente si allacciano idealmente, secoli dopo, alla caduta dell’Impero Austroungarico, prefigurata nei tragici accadimenti di Mayerling; al brulichio della politica che prelude alla Prima guerra mondiale, fino alla deflagrazione di Sarajevo, si contrappone la vicenda di un soldato italiano semicolto che fa sentire la sua personalissima voce nel tessuto delle Canzoni all’Italia, cuore pulsante della tradizione letteraria italiana. In questo tragitto ricostruito a frammenti dalla poesia il bene risulta non separabile dal male, come dimostrano i testi sul bombardamento di Dresda o sul recente processo a Milošević all’Aja. Nella struttura circolare del libro (avallata dal frequente ricorso al leit-motiv) la cavalcata di un invisibile cavaliere dell’apocalisse finisce per sovrapporsi all’emergere della vicenda soggettiva del poeta, ponendo le basi per un nuovo tipo di lirica.

Giovanna Frene poeta e studiosa. Tra i suoi libri di poesia: Spostamento (Lietocolle, 2000); Datità (Manni, 2001), con postfazione di Andrea Zanzotto (riedito da Arcipelago Itaca, 2018); Sara Laughs (D’If, 2007); Il noto, il nuovo (Transeuropa, 2011); Tecnica di sopravvivenza per l’Occidente che affonda (Arcipelago Itaca, 2015). È inclusa in varie antologie italiane e straniere, tra cui Grand Tour. Reisen durch die junge Lyrik Europas, a cura di Jan Wagner e Federico Italiano (Hanser, 2019); Nuovi Poeti italiani 6 (Einaudi, 2012); Poeti degli Anni Zero (Ponte Sisto, 2011); Parola Plurale (Sossella, 2005). Fa parte della redazione del blog del collettivo “poetipost68”. Insegna scrittura poetica alla “Bottega di narrazione” di Giulio Mozzi. Co-dirige il lit-blog “Inverso. Giornale di poesia” e collabora come critica a diverse riviste cartacee e online.

Durante il secondo incontro verrà presentato il libro Autorizzare la speranza di Italo Testa.

Quarta di copertina: Ma di che cosa parliamo quando parliamo di verità? Anche in poesia. Parliamo di una verità di fatto, di un’evidenza da salvaguardare, oppure di una verità che deve ancora venire ed essere svelata? un intellettuale del nostro tempo indaga sulle forme e sulla capacità della parola attuale di rapportarsi alla realtà e al futuro, nell’idea che serve un “coraggio di agire in vista di ciò che individualmente, e insieme, possiamo sostenere solo con la nostra immaginazione”.

Italo Testa vive a Milano e insegna Filosofia Teoretica all’Università di Parma. Ha pubblicato opere di poesia, tradotte in varie lingue. Codirettore della rivista di poesia “L’Ulisse” e del lit-blog “Le parole e le cose”. Ha curato di recente Habits (Cambridge University Press, 2021).

Nel terzo incontro, Giovanna Frene presenterà la collana Gialla-Pordenonelegge di Samuele Editore.

 

 

 

 

 

Nov
7
Gio
Il mio cuore rimane col tuo. Lo straordinario caso delle sorelle Brontë
Nov 7@18:30–Nov 28@18:30
Giovedì 07, 14, 21 e 28 novembre 2024
dalle 18.30

Il mio cuore rimane col tuo.

Lo straordinario caso delle sorelle Brontë

incontri online

con

Claudia Brigato

“Il mio cuore rimane col tuo” è un’invocazione, una preghiera, un canto d’addio che Emily Bronte intona nelle poesie appartenenti alla serie di Gondal, invocazione che con cifra e esiti diversi nutre anche la sostanza letteraria e le visioni di Anne e Charlotte, riconducendole a quell’abitare la soglia della presenza-assenza, di un aldiquà che è anche aldilà, di cui ciascuna si è fatta interprete attraverso i propri scritti. Tre sorelle, cresciute in un piccolo paese dello Yorkshire, nel cuore di una landa aspra e selvaggia, nella solitudine di una casa-canonica circondata da alberi altissimi che fanno buio il giorno, e con un cimitero come giardino, nel silenzio delle notti feroci della brughiera, hanno scritto, sedute attorno allo stesso tavolo, pagine di letteratura immortale. Ci condurremo nelle loro opere cercando di rintracciare per ciascuna i fili che ne ordiscono la trama, mettendoli a confronto gli uni con gli altri perché di ciascuna emerga la voce e le visioni che animano i testi. Faremo dialogare tra loro Jane Eyre, Helen Graham e Catherine Earnshaw, ascolteremo le voci provenienti dal mondo di Gondal, e cammineremo nella brughiera selvaggia, “dove l’erica ondeggia cupa e segreta”.

Costo: 60 euro + IVA (totale 73,20)

La lezione dura un’ora a cui seguirà un tempo dedicato alle domande e al confronto.
Il corso si svolge su piattaforma zoom.
Per iscrizioni: scrivere a libreriadelledonnepadova@gmail.com indicando come oggetto “Conferma iscrizione corso Il mio cuore rimane col tuo”. Posti limitati.

Claudia Brigato si è laureata in Filosofia all’Università di Padova. Successivamente ha conseguito una specializzazione in Pedagogia Clinica presso l’ISFAR di Firenze. Si è occupata di didattica trasversale e di formazione transgenerazionale per enti privati e pubblici. Dal 2015 segue percorsi di scrittura onirica e autobiografica dedicandosi allo studio dei sogni come eventi espressivi e creativi. Collabora dal 2016 con Lìbrati, la libreria delle donne di Padova e con la Scuola di scrittura Virginia Woolf.

Dic
10
Mar
Colette – gruppo di lettura
Dic 10@20:30–Dic 12@22:00
Martedì  10 dicembre in libreria ore 20.30
Giovedì 12 dicembre online ore 20.30

Colette, il gruppo di lettura di Lìbrati

si incontra su

“Non dico addio”

di
Han Kang
(Adelphi)
Quarta di copertina:
Un vasto cimitero sul mare. Migliaia di tron­chi d’albero, neri e spogli come lapidi, su cui si posa una neve rada. E intanto la ma­rea che sale, minacciando di inghiottire le tombe e spazzare via le ossa. Da anni questo sogno perseguita la protagonista Gyeong­-ha che, dopo una serie di dolorose separa­zioni, si è rinchiusa in un volontario isola­mento. Sarà il messaggio inatteso di un’a­mica a strapparla alla sua vita solitaria e al­le immagini di quell’incubo: quando In­seon, bloccata in un letto di ospedale, la pre­ga di recarsi sull’isola di Jeju per dare da bere al suo pappagallino che rischia di mo­rire, Gyeong-­ha si affretta a prendere il pri­mo aereo per andare a salvarlo. A Jeju, pe­rò, la accoglie una terribile tempesta di ne­ve e poi un sentiero nell’oscurità dove si perde, cade e si ferisce. È l’inizio di una di­scesa agli inferi, nel baratro di uno dei più atroci massacri che la Corea abbia cono­sciuto: trentamila civili uccisi, e molti altri imprigionati e torturati, tra la fine del 1948 e l’inizio del 1949. Una ferita mai sanata che continua a tormentare le due amiche, pro­prio come aveva tormentato la madre di In­seon, vittima diretta di quel crimine. Tre donne, unite dal filo invisibile della memo­ria, che con determinazione si rifiutano di dimenticare, di dire addio e troncare il lega­me con chi non c’è più. Con la sua scrittura al contempo lirica e implacabilmente pre­cisa, fatta di «istanti congelati in volo che brillano come cristalli», Han Kang riesce a raccontare questa pagina buia della storia, non solo coreana, consegnando al lettore un romanzo doloroso, lucido e poetico – dove la frontiera tra sogno e realtà, tra visibile e invisibile, sfuma fin quasi a svanire. Un ro­manzo che lei stessa ha definito «una can­dela accesa negli abissi dell’anima umana».

 

«Una scrittrice superiore»
Deborah Levy

«Non dico addio è probabilmente il romanzo migliore della scrittrice coreana da quando ha esordito, a metà degli anni Novanta»
Le Monde

Per iscriversi agli incontri, o su zoom o in presenza, inviare una mail a libreriadelledonnepadova@gmail.com. I posti sono limitati.