Colette, il gruppo di lettura di Lìbrati
si incontra su
“Il dominio della luce”
Dalla vincitrice dei premi Noma, Yomiuri e Tanizaki, la prima traduzione italiana del romanzo pubblicato a puntate nella rivista letteraria Gunzō.
È primavera, a Tokyo, e un appartamento inondato di luce può sembrare il punto migliore da cui iniziare una nuova vita: una luce totale e inesauribile che inondi le esistenze di una madre e di una figlia che devono imparare a contare l’una sull’altra per la prima volta. Dopo il divorzio, non voluto ma ora testardamente rivendicato, la narratrice reclama così il diritto di costruire uno spazio autonomo in cui esistere sotto l’assedio di nemici sfuggenti: le sfide taciute e inconfessabili della maternità, i demoni benevoli e quelli ostili, l’ambivalenza dei singoli e della società in un continuo gioco di riflessi in cui la luce si dispiega nell’infinito spettro delle sue variazioni, tanto oscura quanto abbagliante nella sua più improvvisa rivelazione.
«Limpido, ricco di atmosfera e profondo, colmo di momenti singolari che indugiano nella mente come un’immagine residua sulla retina».
The Spectator
«Scrittrice tanto sottile quanto elusiva, Tsushima gioca con la luce per indicare l’oscurità».
Financial Times
«C’è qualcosa di profondamente seducente nell’essere trascinati nei pensieri intimi che una donna non rivelerebbe a nessuno».
The Atlantic
«L’opera riflette, come un cristallo, momenti sparsi nella vita di una madre senza nome… Rivelatrice, spesso mozzafiato».
The Irish Times
«I dodici capitoli di vita urbana sono dettagliati con grande semplicità – trovare un appartamento, scoprire una perdita di acqua, visitare un parco – ma nelle mani di Tsushima raggiungono una chiarezza ingannevole e luminosa».
The Guardian
«Nel dominio impalpabile di Tsushima ogni angolo è pieno di luce e non c’è nessun luogo dove nascondersi perché non è necessario – non per coloro che cercano una rivelazione».
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