Colette, il gruppo di lettura di Lìbrati
si incontra su
“Spazzolare il gatto”
“La voglia di un vecchio è disgustosa, ma la voglia di una vecchia è peggio”: comincia così questo libro bellissimo e spiazzante, diventato immediatamente un caso letterario e considerato subito al proprio apparire in America e nel Regno Unito un classico del futuro.
Sfrontato, poetico, provocatorio, sensuale, sorprendente. Gli aggettivi per l’opera di esordio di Jane Campell e le tredici donne anziane con i loro desideri e i loro segreti di cui racconta semplicemente non bastano a descrivere uno dei debutti narrativi più originali e inaspettati degli ultimi anni.
“Adesso non possiedo nulla, tranne, suppongo, il mio corpo e la mia mente, così come sono dopo numerosi decenni di utilizzo. Mal-utilizzo, talvolta. Ma almeno, grazie a Dio, sono stati utilizzati e non li ho sprecati. Certo questo a mio figlio non posso dirlo. Ci osserva con una tale tenerezza quando sediamo insieme la sera, la gatta sulle mie ginocchia, e guardiamo lo schermo. Nella sua testa, come nella testa del mondo intero, una donna vecchia e il suo gatto sono un’incantevole rappresentazione di purezza…Invecchiare è spesso descritto come un accumulo, di malattie, sofferenze, rughe, ma è in realtà un processo di espropriazione, di diritti, di rispetto, di desiderio, di tutte quelle cose che una volta possedevi e di cui godevi con tanta naturalezza. Un tempo quando inarcavo la schiena ed emettevo piccoli miagolii di piacere i miei amanti erano elettrizzati dalla conferma della loro potenza. Adesso offro qualche centimetro di lavoro a maglia a mio figlio. È una perdita terribile”.
“L’esordio letterario del decennio”.
Darcey Steinke
“Un libro feroce e affascinante”.
Lily King
“La bellezza e l’incisività di queste pagine richiamano alla mente tanto la magistrale assertività di Hemigway quanto la furiosa espressività di Joyce Carol Oates”.
Bookpage
“Non capita tutti I giorni di imbattersi in un debutto letterario di una scrittrice ottantenne, e non capita tutti i giorni – e neppure ogni anno se è per questo – di scoprire un libro tanto coinvolgente. “Spazzolare il gatto” merita davvero paragoni con le opere di Edna O’Brien o di Muriel Spark, e a tratti fa pensare a Dafne Maurier”.
The New York Times Book Review