Sabato 27 maggio 2023
dalle 17
Nel corpo acceso dalla poesia
incontro di poesia performativa
con le poete
Antonella Bukovaz
Tiziana Cera Rosco
introduce
Laura Liberale
Un incontro di poesia performativa in cui la connessione tra parola e corpo verrà esplorata attraverso la partecipazione di tre tra le più interessanti poete italiane. Laura Liberale introdurrà due nuovi lavori di Antonella Bukovaz e Tiziana Cera Rosco, accompagnandoci in un’esperienza in cui la poesia si fa viva divenendo presenza attiva e voce.
Antonella Bukovaz è originaria di Topolò-Topolove, borgo sul confine italo-sloveno, nelle valli del Natisone. Lì ha cresciuto le sue figlie e scritto poesie che sono confluite in un libro, “Tatuaggi”, edito da Lietocolle (2006). Dal 1995 ha partecipato a diverse rassegne di arte contemporanea in Italia e in Slovenia; dal 2005 si dedica prevalentemente alla poesia e alle interazioni tra parola, suono e immagine in forma di lettura, videopoesia e video-audioinstallazione. Nel 2011 ha pubblicato al Limite, editore Le Lettere, con dvd (video di Paolo Comuzzi, musiche di Antonio Della Marina), è uscita nell’ Antologia Poete a nord est, Ellerani editore e nell’Antologia Einaudi Nuovi poeti italiani 6. Nel 2016 esce 3X3 parole per il teatro_3X3 besede za teater (ZTT-EST). Nel 2021 pubblica con Miraggi edizioni la silloge Casadolcecasa e nel 2022 Compagnevole animale (B#S). Sue poesie sono tradotte in sloveno, tedesco, inglese, francese e arabo. Collabora alla realizzazione di Stazione di Topolò-Postaja Topolove. Insegna, in lingua slovena, nella scuola bilingue di San Pietro al Natisone.
Tiziana Cera Rosco, cresciuta tra il Parco Nazionale d’Abruzzo e le Sacre Scritture, é arrivata all’immagine attraverso la parola poetica e ha iniziato a lavorare con il proprio corpo usando la fotografia -il selfportrait – intesa come gesto di un atto performativo. Le sue performance, nate nella terra in cui è cresciuta, sono in stretta relazione con il luogo e si svolgono in posti sacri, che siano boschi, foreste, chiese consacrate e sconsacrate, monasteri. La sua attività scultorea prende vita da quella performativa, in un innesto di figure umane, vegetali e animali. Nei suoi lavori ha affrontato il tema della castità selvatica, della deposizione, del perdono, del doppio, della metamorfosi con la natura, del dio nascosto. Scrittura, fotografia, performance, scultura: tutto fa parte di un unico linguaggio come tentativo di accoppiamento o di separazione dal mondo dove il ruolo dell’artista è quello di essere ricettivo, una figura della soglia. Ha esposto e performato sia in Italia che all’estero. Le sue poesie sono tradotte e pubblicate in 4 lingue.
Laura Liberale, scrittrice, tanatologa e indologa, è laureata in Filosofia ed è dottore di Ricerca in Studi Indologici. Da diversi anni tiene corsi di formazione nell’ambito filosofico, della scrittura creativa e delle Medical Humanities. Ha ottenuto riconoscimenti in svariati premi di poesia e narrativa. Suoi testi sono apparsi su riviste e antologie. Ha pubblicato i romanzi Tanatoparty (Meridiano Zero, 2009), Madreferro (Perdisa Pop, 2012), Planctus (Meridiano Zero, 2014); le raccolte poetiche Sari – poesie per la figlia (d’If, 2009), Ballabile terreo (d’If, 2011, premio Mazzacurati-Russo 2011), La disponibilità della nostra carne (Oèdipus, 2017), Unità stratigrafiche (Arcipelago itaca, 2020); i saggi indologici I mille nomi di Gaṅgā (Edizioni dell’Orso, 2003), I Devīnāmastotra hindū – Gli inni purāṇici dei nomi della Dea (Edizioni dell’Orso, 2007), I nomi di Śiva (Cleup, 2018), Visioni infernali dell’India (Padova University Press, 2021). È presente tra gli autori di Nuovi poeti italiani 6 (Einaudi, 2012).