Colette, il gruppo di lettura di Lìbrati si è incontrato per il consueto appuntamento mensile. Durante l’incontro abbiamo discusso di Una donna di Annie Ernaux, pubblicato da L’Orma editore.
Forse mai come in questa occasione, le partecipanti del gruppo di lettura si sono trovate d’accordo. Una donna di Ernaux è stato promosso a pieni voti. E non poteva essere altrimenti, data la scrittura intensa, evocativa ma al tempo stesso minimale, e quel modo tutto particolare di raccontare una storia personale rendendola narrazione collettiva.
In questo libro Ernaux traccia un meraviglioso ritratto della madre, abbinandosi idealmente al Il posto, il romanzo dove Ernaux parla del padre. Durante l’incontro è stato notato come il libro, che come ci dice l’autrice viene scritto subito dopo la morte della madre, sia da un lato un modo per elaborare il lutto, dall’altro un tentativo di raccontare prima a se stessa e poi a noi lettrici la donna che la madre è stata. Alcune di noi hanno avvertito come nella narrazione di Ernaux i contorni di questa donna talvolta sfuggano all’autrice e a noi, sembra non sia possibile trattenerla in un’immagine statica. Sono molte le sfaccettature della personalità e del carattere della madre che emergono anche in base alla differente percezione della figlia data dal trascorrere del tempo. La madre dell’infanzia, di cui l’autrice era innamorata, non è la madre della giovinezza e ancora diversa sarà la madre ormai anziana e afflitta da demenza, alla quale l’autrice riserva una commuovente tenerezza. Questo perchè, ci è parso, quello che Ernaux cerca non è una figura ideale o ipostatica, quanto la restituzione verosimile della sua vita di donna.
Ciò che spero di scrivere di più esatto si situa probabilmente all’intersezione tra famiglia e sociale, mito e storia.
Uno degli elementi che è stato molto apprezzato è questa capacità di rappresentare con poche parole (scelte con precisione chirurgica) un’epoca storica, di restituirne il senso con pochissimi tratti. Ernaux riesce a farti vedere “il mondo in una frase” ci siamo dette e questo vale anche per il modo in cui vengono tratteggiate le relazioni, con quei gesti, quei modi e qualche volta quei tic che sono così universalmente personali.
Il prossimo incontro del gruppo di lettura si svolgerà giovedì 28 giugno alle ore 20:30. Il libro scelto per il prossimo appuntamento è Racconti ritrovati di Anna Banti (La nave di Teseo).
Alcune informazioni tratte dalla quarta di copertina:
Raccolti e curati da Fausta Garavini, in questo volume trovano corpo unico gli “scritti sparsi” di Anna Banti, ovvero i numerosi racconti che compose per giornali e riviste, come “Paragone”, di cui fu fondatrice assieme al marito Roberto Longhi. Considerata una delle autrici più importanti nella storia della letteratura italiana del Novecento, Anna Banti condensa in questi testi la ricchezza di sfumature che hanno animato la sua prosa.
Perfettamente calzante con il suo universo narrativo, o a volte ibrida, capace di dialogare – in anticipo sui tempi – con la non-fiction e il costume, la penna di Anna Banti si conferma e rivela ogni volta partecipe, precisa, emotiva, illuminante. I racconti affrontano temi e modalità mossi e disparati, variando dall’autobiografia all’osservazione degli ambienti domestici e sociali, dalla tensione amorosa al mondo femminile, sempre interpreti della sua impareggiabile capacità di alternare ironia e schiettezza, commozione e tenerezza che tanto profondamente ha influenzato la sua eredità letteraria.
Vi ricordiamo che Colette è un gruppo libero e aperto e tutte e tutti sono invitati a partecipare.