Trentottesimo libro letto dalle Colette, il romanzo di Gaia De Pascale dedicato alla figura di Antonia Pozzi, una delle grandi poetesse italiane del secolo scorso, è stato apprezzato da tutte le partecipanti in particolare per la capacità dimostrata dall’autrice di penetrare la figura di questa giovane e tormentata donna resituendone non solo i lati oscuri ma anche la luminosità.
Perchè se è certo che la vita di Antonia Pozzi è stata segnata da una sofferenza che l’ha portata alla morte per sua volontà, innegabile è anche la capacità della sua poesia di cogliere la bellezza allo stato puro, cristallizzata in parole colme di amore e di passione.
E’ stato rilevato anche il coraggio dell’autrice di resitituire la voce stessa della poetessa attraverso l’espediente della prima persona, scelta che inizialmente ha suscitato qualche perplessità ma che, andando avanti con la lettura, si è rivelata efficace e coerente. L’omaggio che De Pascale voleva fare ad Antonia non poteva che coincidere con un rinuniciare ad una voce terza e darsi interamente -con tutti i rischi che questo comportava – alla voce di Antonia.
C’è, tra i tanti, uno scopo importante che i bei libri assolvono ed è quello di spingere a leggerne altri e altri ancora. Questo accade in maniera particolare per quei libri – come questo di De Pascale – in cui fiction e la biografia di un grande autore o di una grande autrice si incontrano grazie alla penna di un altro/di un’altra con esiti felici che spingono il lettore a volerne sapere di più, a volerne leggere di più. Alcune di noi che ancora non conoscevano le poesie di Antonia Pozzi le hanno cercate, lette e poi inevitabilmente amate. Si crea una sorta di circolo virtuoso di lettura in lettura, da scrittrice a scrittrice a lettrice.
Il prossimo incontro delle Colette, aperto a tutte e tutti, si terrà martedì 12 marzo alle 20.30. L’incontro sarà sul libro di Yuyun Li, Caro amico dalla mia vita scrivo a te nella tua (Nn editore).