Scheda del libro
Un reportage lungo tre anni che racconta, attraverso le parole di chi sopravvive, gli esiti drammatici della violenza di genere. A vivere le conseguenze dei femminicidi sono madri, padri, sorelle, fratelli, figlie e figli. A loro restano i giorni del dopo, i ricordi immobili trattenuti dalle cornici, le spese legali, le umiliazioni nei tribunali, le accuse mediatiche del «se l’è cercata», «era una poco di buono». Sempre più familiari intraprendono battaglie quotidiane: c’è chi scrive libri, organizza incontri nelle scuole, lancia petizioni, raccoglie fondi. Il tutto con l’intento di dimostrare che i femminicidi non possono essere attribuiti al caso, ma sono un fenomeno con radici culturali e sociali profonde, attecchite su un senso di proprietà e di dominio degli uomini sulle donne ancora molto diffuso. Prefazione di Chiara Cretella e postfazione di Patrizia Romito.